Spesso chi chiede un aiuto psicologico è spinto da un disagio personale che permane nonostante tutti i tentativi messi in atto per stare meglio, seguendo a volte i consigli di amici o di siti Internet.
Spesso le origini di questo disagio non sono chiare. A volte è possibile ricordare fatti o eventi che possano avere indotto la situazione di malessere, a volte il sintomo è andato aggravandosi nel corso del tempo, con un inizio non così evidente.
Alcuni sintomi sono indicativi e aiutano il clinico a fare una prima diagnosi.
Ad esempio i seguenti sintomi consentono di ipotizzare l’esistenza di un trauma psicologico, che può essere avvenuto sia durante l’età dello sviluppo sia successivamente:
Il ricordo del trauma può non essere presente immediatamente a chi porta il disagio, e può emergere nel corso della psicoterapia.
Il trattamento del trauma richiede una particolare competenza di integrazione di differenti tecniche di intervento, perché una psicoterapia esclusivamente basata sulle associazioni libere del paziente può non risolvere il nucleo traumatico, costituito da un ricordo persistente a volte rimosso perché intollerabile.
L’emergenza del ricordo consente il trattamento del trauma attraverso la tecnica dell’EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing).
EMDR si basa sulla scoperta, effettuata dalla dott.ssa Shapiro negli anni ’80, che il semplice movimento oculare rende possibile l’instaurarsi di uno stato mentale in grado di integrare il ricordo traumatico nella trama associativa della mente.
Il ricordo traumatico, anche inconscio, si manifesta attraverso le sensazioni concrete vissute al momento del trauma, scatenate da situazioni attuali che sono per qualche motivo connesse al trauma del passato. Ci si mette sulle difensive e ci si comporta come se si dovesse fuggire, o attaccare, con reazioni emotive spesso non adatte alla situazione attuale.
Tipico in tal senso il comportamento di persone che, avendo subito nell’infanzia situazioni di abbandono o di minaccia ripetuta di abbandono, trovano grande difficoltà nell’età adulta a costruire relazioni affettive con nuovi partner, perché bloccati dal timore inconscio di essere nuovamente abbandonati.
Un altro esempio è la presenza di una sofferenza legata ad un lutto che, nonostante il passare del tempo, non accenna a diminuire. Spesso, nel racconto del paziente, è possibile individuare esperienze fortemente traumatiche, ad esempio nel contatto con una malattia inguaribile di un congiunto, che rendono inelaborabile il lutto, per cui sembra che la vita si sia fermata nel momento in cui il lutto è accaduto.
EMDR consente di avvicinarsi gradualmente al ricordo traumatico, e, in una situazione di sicurezza e protezione, entrare in contatto con le emozioni e le sensazioni suscitate dal trauma, attraverso una procedura che favorisce l’instaurarsi di nuove associazioni e insight.
L’intervento con EMDR, nel contesto di una psicoterapia orientata all’esplorazione dei vissuti personali attraverso la relazione terapeutica, consente spesso di sbloccare queste situazioni e avviare il paziente verso un percorso di sviluppo naturale e progressivo.
È così possibile l’integrazione delle esperienze traumatiche nel tessuto dell’esperienza, riducendo il senso di discontinuità e generando apprendimento rispetto alle proprie reazioni automatiche che vengono provocate da eventi stressanti attuali. È possibile tornare a vivere il presente, senza essere costretti a rivivere, inconsapevolmente o meno, le emozioni e le sensazioni legate al passato.
Psicologo e Psicoterapeuta a Trezzo sull'Adda
P.I. 03014460160
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lombardia n. 6086 del 07/03/2001
Laureato in Psicologia Clinica e di Comunità, e specializzato presso la Scuola di Psicoterapia COIRAG